LA CINETOSI

LA CINETOSI

La cinetosi o malattia del movimento (dal greco kìnetos = movimento), più comunemente conosciuta come mal d’auto, mal di mare, mal d’aria, mal di treno, indica una serie di disturbi che si manifestano quando ci si trova su un mezzo di trasporto in movimento (automobile, nave, aereo, treno).

Estate…… tempo di vacanza e tempo di viaggi per i quali utilizziamo per l’appunto mezzi di trasporto aerei, terrestri e marini. Durante questi spostamenti almeno una volta ci sarà capitato di accusare in modo diretto, o nei nostri compagni di viaggio, un malessere che può diventare molto fastidioso e che non risparmia neanche i subacquei in immersione. La CINETOSI.
Tutti ne siamo sensibili e, se le circostanze sono quelle giuste, può colpire chiunque. Alcuni individui possono essere più resistenti e di solito si manifesta in modo più frequente nei bambini e nelle donne incinta. La cinetosi non risparmia neppure i piccoli animali che viaggiano con noi.

Cinetosi: mal d’auto, mal di mare, mal d’aria, mal di treno.
L’incidenza di questo spiacevole fenomeno sembra essere variabile in relazione al movimento nei differenti ambienti. Per il mal di mare sembra essere del 62%, per il mal da spazio del 75%, per il mal d’aria del 32% , per il mal d’auto del 33%.
La cinetosi, (in inglese motion sickness) è una situazione di malessere provocata da particolari condizioni di movimento corporeo, reale o apparente, nel rapporto tra l’ambiente circostante e l’individuo. Il motivo di tale patologia va ricercato nel sovrapporsi di una serie di stimoli, di origine diversa, che hanno come risultato finale la provocazione di uno stato di malessere generale che si manifesta con senso di nausea, vertigini e crisi dì vomito ripetuto, associato ad estrema prostrazione fisica. Una teoria afferma che questo sintomo è il risultato dell’incapacità del cervello di risolvere i segnali contrastanti che riceve dalle orecchie, dagli occhi e dal corpo.

L’apparato vestibolare rileva il movimento ed è stimolato dalla ripetuta accelerazione angolare, ad esempio dell’imbarcazione o della vettura. Se si perde il contatto visivo con l’orizzonte gli occhi segnalano al cervello che non c’è movimento. Questo crea un conflitto con il vestibolo e se il cervello non è più in grado di risolvere il conflitto, si arriva alla malattia da movimento.
In uno studio del 1988 sono state eseguite sofisticate misurazioni del moto della nave e del conseguente mal di mare tra i passeggeri. Questo studio ha dimostrato che l’insorgenza della cinetosi era strettamente correlata all’entità dell’accelerazione verticale e meno correlata con le accelerazioni dovute al rollio e al beccheggio (accelerazioni laterali o anteroposteriori). In base a questo studio, per prevenire il mal di mare a bordo di una imbarcazione, sarebbe opportuno posizionarsi nel punto dove le accelerazioni verticali siano minori, ad esempio in basso e nella zona centrale della nave, mantenendo un contatto visivo sopra l’orizzonte.
Se il contatto visivo non fosse possibile sarebbe opportuno tenere gli occhi chiusi.

Cinetosi: i sintomi

Una peculiarità della cinetosi da tenere in debita considerazione è che questo malessere compare in maniera improvvisa, preceduto da fugaci sintomi premonitori quali nausea, pallore, sudorazione fredda e sbadiglio.
Un altro fattore da tenere presente è che il corteo sintomatologico potrebbe non esaurirsi al termine dello stimolo anomalo o della permanenza nell’ambiente stressogeno, ma potrebbe persistere da poche ore a più giorni, con associata instabilità e uno stato di malessere, rapportati all’intensità e alla durata della stimolazione, alla personalità del soggetto e all’ambiente scatenante.
La diagnosi è abbastanza agevole, ma attenzione alla diagnosi differenziale nei pazienti anziani.

“L’apparato vestibolare rileva il movimento ed è stimolato dalla ripetuta accelerazione angolare dell’imbarcazione o della vettura. Se si perde il contatto visivo con l’orizzonte, gli occhi segnalano al cervello che non c’è movimento e questo può creare un conflitto con il vestibolo che porta alla cinetosi”.

 

Cinetosi: la terapia

La miglior cura per la cinetosi è la prevenzione. I soggetti predisposti devono assumere farmaci profilattici e utilizzare delle semplici misure preventive, giacché gli interventi “a posteriori” risultano meno efficaci per contrastarne gli effetti.
In seguito all’insorgenza tuttavia, può risultare efficace una terapia di supporto con un antiemetico, somministrato per via rettale o parenterale e se il vomito è prolungato, possono essere necessari liquidi ed elettroliti per via endovenosa (EV), per la reintegrazione e il mantenimento.

La terapia farmacologica
La scopolamina, un farmaco anticolinergico, si è rilevata efficace per la prevenzione della cinetosi, ma l’efficacia nel trattamento è incerta. (attualmente la scopolamina non è più disponibile in Italia).

Il Difenidrato, antistaminico di prima generazione il cui meccanismo di azione è anche anticolinergico è risultato efficace nella cinetosi, al pari di tutti gli antistaminici sedativi, mentre gli antistaminici non sedativi non sembrano essere efficaci. Questi farmaci possono essere utilizzati proficuamente per la prevenzione e l’eventuale trattamento. Gli effetti avversi dovuti all’azione anticolinergica possono essere fastidiosi, in particolare nelle persone anziane e i farmaci devono essere somministrati almeno 1 ora prima della partenza anche ai bambini di età maggiore di due anni. Non è necessaria la ricetta medica.
La prometazina da 25 a 50 mg per via orale (per os) somministrata 1 ora prima della partenza sembra essere efficace sia per la prevenzione che per il trattamento. Non deve essere usato nei bambini < 2 anni a causa del rischio di depressione respiratoria.
Le benzodiazepine possono avere qualche beneficio nel trattamento della cinetosi ma non nella prevenzione, hanno effetti sedativi.
Gli antagonisti della serotonina, come l’ondansetrone e il granisetrone, sono potenti antiemetici disponibili in varie forme farmaceutiche e altamente efficaci ma di esclusivo utilizzo intraospedaliero.

La terapia non farmacologica
Se ci troviamo su una barca è opportuno posizionarsi in un punto nel centro nave o a poppa per minimizzare le accelerazioni verticali. Al riguardo, le cabine nei ponti inferiori possono essere più adatte di quelle posizionate sui ponti superiori. Le barche piccole sono più a rischio perché tendono ad oscillare più rapidamente. In aereo, per lo stesso motivo, è preferibile accomodarsi nei sedili adiacenti alle ali. Nei viaggi in macchina sarebbe meglio guidare o viaggiare sul sedile anteriore accanto al guidatore, dove il movimento del veicolo si avverte meno.

Suggerimenti utili

Qualunque sia il mezzo di trasporto utilizzato è bene evitare la lettura e i posti rivolti al contrario rispetto al senso di marcia. La postura più indicata è quella seduta con la testa appoggiata. Dormire può anche aiutare poiché riduce lo stimolo sensoriale vestibolare. Un’adeguata ventilazione aiuta a prevenire i sintomi, infatti, niente peggiora la cinetosi come l’aria viziata o i fumi della combustione dei motori.
Durante i viaggi brevi evitare cibo e bevande. Il consumo di bevande alcoliche e l’eccesso di cibo prima e durante il viaggio aumentano la probabilità di cinetosi. Tuttavia, in caso di necessità preferire i cibi solidi e salati (tipo pane o cracker ) e ingerire acqua a piccoli sorsi se assolutamente necessario. Da evitare le bevande dolci e gassate.

L’adattamento è una delle terapie profilattiche più efficaci per la cinetosi e si realizza mediante un’esposizione ripetuta allo stesso stimolo, i marinai in genere sono più resistenti alla cinetosi per l’abitudine.

Tra le cure non farmacologiche per la prevenzione del mal di mare, molti scommettono sullo zenzero, ma la sua efficacia non è mai stata dimostrata in studi di laboratorio controllati.
In commercio si trovano anche dei dispositivi quali dei braccialetti elasticizzati che sono venduti come mezzo per curare il mal di mare. C’è un perno incorporato nel dispositivo che applica la pressione sul punto di Neiguan (situato a circa 3 centimetri sopra l’articolazione del polso). Il punto di Neiguan è segnalato come implicato nel controllo della nausea e del vomito, sebbene i risultati dell’agopuntura applicati su questo punto siano contraddittori. Sebbene non siano stati pubblicati studi controllati che dimostrino la loro efficacia, questi dispositivi sono disponibili da diversi anni. L’efficacia degli agenti farmacologici e non farmacologici è difficile da determinare poiché in questa condizione patologica è presente ha una spiccata componente emotiva. L’effetto placebo è pertanto molto forte.

del Dott. Alfonso Bolognini
(Specialista in otorinolaringoiatria, medicina iperbarica e subacquea)